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Il popolo Saharawi 

Il sogno del Marocco è sempre stato, dall’ottenimento dell’indipendenza nel 1956, quello della costituzione del Grande Marocco: la riunificazione dei territori appartenenti all’antico e glorioso Impero Almoravide, Marocco, attuale Mauritania, e Sahara Occidentale. In ordine a questo intento il Marocco rifiuterà di riconoscere l’indipendenza della Mauritania prima (1960) e del Sahara Occidentale poi.

 
Quest’ultima zona dal 1884, anno del congresso di Berlino, viene affidata alla colonizzazione prima Francese e poi Spagnola. Gli spagnoli si avvarranno delle ricche riserve di pesca e dei giacimenti di fosfati fino al 1975: la morte di Franco indebolisce sempre piùla Spagna, che, occupata ora a risolvere i problemi sorti sul fronte interno, non è più in grado di controllare le colonie d’oltremare. Gli spagnoli decidono così di abbandonare definitivamente il Sahara Occidentale, che se vorrà potrà rendersi indipendente. Già qualche anno prima della morte del Caudillo, avvertendo la debolezza del regime coloniale, i popoli Saharawi, un insieme di tribù seminomadi che popolano la zona, cominciano a dar vita ai primi movimenti di rivendicazione di indipendenza, primo tra tutti il Fronte Polisario.

Già dal 1972, l’ONU riconoscerà ai popoli Saharawi il diritto di Autodeterminazione.
Nel 1975 tale diritto viene riconfermato anche dal governo Spagnolo.
Ma è un diritto che a tutt’oggi i Saharawi non sono ancora riusciti ad esercitare.

Il 6 Novembre 1975, infatti, annunciato l’abbandono del Sahara Occidentale da parte della Spagna, Hassan II, Re del Marocco, chiama a raccolta tutti gli abitanti delle regioni del sud: dovranno intraprenderela Marcia Verdeper l’occupazione pacifica di quelli che sono dei territori spettanti di diritto al popolo marocchino. 350.000 marocchini occupano le città dei Saharawi, che da allora sono costretti ad abbandonarle. Vengono investiti da un processo di sedenterizzazione forzata e, privati delle loro terre, vivono come profughi in una piccola striscia di territorio a nord della Mauritania, o in campi profughi creati soprattutto in Algeria, il più importante dei quali nella città di Tindouf.

Cominciala Guerradel Sahara, che vede contrapporsi da un lato la resistenza armata del Fronte Polisario, che da vita alla RASD, Repubblica Democratica Araba Saharawi, dall’altro lato l’esercito marocchino, sostenuto militarmente dai paesi occidentali, primi tra tutti Francia e Spagna (legata al governo marocchino per le enclavi di Ceuta e Melilla), e dai paesi della Lega Araba. Nel 1980 viene costruito un famigerato muro lungo2720 km, costituito da oltre200.000 kmdi filo spinato, protetto da 160.000 soldati armati, 240 batterie di artiglieria pesante, migliaia di blindati e i milioni di mine antiuomo vietate dalle Convenzioni internazionali, che hanno provocato negli anni centinaia di morti. Il muro argina il Polisario ed i Saharawi al di fuori della Zona Economica, comprendente le città di Al Aaiun e Es Samara: reale interesse del Marocco (e dei suoi sostenitori) sono infatti i giacimenti di fosfati che lo rendono il terzo produttore mondiale di tale risoras, e le riserve di pesca. Inoltre si ritiene che il territorio sia ricco di giacimenti di gas e petrolio.

La guerra continua con dure perdite anche per l’esercito marocchino, fino a quando l’ONU non decide di intervenire nel 1988, istituendo la MINURSO, Missione per il Referendum nel Sahara Occidentale. Intento delle Nazioni Unite è fare in modo che si tenga un referendum con cui il popolo possa esprimere la propria preferenza: se per l’annessione al Marocco oppure per l’indipendenza.
Ma dal 1988 ad oggi il referendum non è stato mai realizzato. Si dubita inoltre ormai per l’attendibilità che esso potrebbe avere: obiettivo del Marocco attraversola Marcia Verde e la politica di ripopolazione è stata in tutta probabilità volta esattamente alla trasformazione del corpo elettorale. Oggi il Sahara Occidentale è prevalentemente abitato da Marocchini, i Saharawi sono ormai ridotti ad una minoranza.

Nessuno ha mai riconosciuto formalmente l’annessione del Sahara Occidentale al Marocco, che occupa attualmente l’80% del territorio e ritiene gli appartenga integralmente. La Rasdè riconosciuta da 70 paesi. Tra di essi non può essere contemplata l’Unione Europea.
I Saharawi, profughi oltre il muro, continuano ad attendere il referendum accordato ormai più di 20 anni fa.

Radio Tindouf

…il vecchio Omar sta parlando ai bimbi
di città lontane
di un oceano amico e di terre verdi
da chiamare casa
e di cento piante che crescono.

Mio padre un giorno se n’è andato al fronte,

e non è più tornato
il vecchio Omar dice
che è finito in un posto
dove c’è la guerra
e i carri armati che sparano.

Ascolta mamma, questa notte il deserto
mi ha portato un sogno
un grande fiume scendeva giù
e portava via i soldati
e rivedevo la mia città,
rivedevo la mia città

Ascolta mamma, c’è una voce che chiama
al di là del muro
c’è un vecchio uomo che canta e piange
per le sue catene

e mille voci che gridano
e mille voci rispondono…

Modena City Ramblers

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